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AREE FLORISTICHE PROTETTE
Ai sensi dell’art. 7 della L.R. n. 52 del 20 dicembre 1974 VALLI DEL MONTE SAN VICINO
PROVINCIA DI ANCONA
COMUNI: Fabriano, Cerreto d’Esi
ZONA MONTANA
Superficie: ha 776,30
QUOTA: da 320 a 1081 m
Rientra parzialmente nel Parco Naturale Gola della Rossa
e di Frasassi
CARTOGRAFIA: Tavoletta/e I.G.M. F° 117 – III S.O. C.T.R. 302010 - 302050
B.U.R. Ed. Spec. N. 4 del 22.05.1997 Suppl. n. 30 del 22.05.1997
AMBIENTE

L’area floristica è localizzata a Nord-Ovest del Monte S. Vicino (1479 m) e comprende tre valli che rivestono un notevole interesse ambientale-paesaggistico oltre che floristico. La Valle dell’Acquarella è situata in prossimità del paese di Albacina ed è delimitata a Est dal Monte Monticello (1081 m) e a Sud dal Monte La Sporta (1037 m); è attraversata da un torrente che scende a valle con andamento regolare per il tratto iniziale, per poi compiere numerosi balzi tra le rocce nella parte terminale. Interessante dal punto di vista storico è la presenza della chiesa di S. Maria dell'Acquarella (711 m). Il substrato litologico è dato da calcari del Giura inferiore e del Trias superiore appartenenti alla formazione del calcare massiccio. La seconda è Valle Vite, localizzata a Est di Albacina e delimitata dalle pendici dei Monti La Sporta e Maltempo (1088 m). Il substrato litologico è dato per una piccola parte da calcari bianchi del Cretaceo e per
il resto dal calcare massiccio del Giura inferiore. L’ultima è la Val di Castro, dal nome di un'antica abbazia
presente al margine, che è delimitata dai Monti Mitola (986 m) e Zuccarello (1007 m) nel versante
occidentale e dai Monti Moscosi (1009 m) e La Torre (833 m) ad oriente; a Sud si chiude con il Monte
Cipollara (1202 m). La valle è situata sotto l'antico insediamento abitato di Poggio San Romualdo e si
sviluppa su pendii di notevole acclività ricoperti da boschi. Il substrato litologico è dato da formazioni
calcaree del Lias.
FLORA E VEGETAZIONE

La vegetazione nella Valle dell'Acquarella assume aspetti diversi, data la varietà di ambienti presenti nell’area. Nelle pendici più alte con esposizione Nord-Nord-Est siamo in presenza di un bosco di faggio, appartenente all'alleanza del Geranio nodosi-Fagion, con nel sottobosco le specie tipiche quali: Adoxa moschatellina, Galanthus nivalis, Scilla bifolia, Cardamine bulbifera, Anemone ranunculoides, Corydalis bulbosa, ssp. bulbosa, Allium ursinum, ecc. Più in basso, sempre alla stessa esposizione, la vegetazione è riferibile all'associazioneScutellario-Ostryetum con nelle zone pianeggianti cenosi forestali a Carpinus betulus e Corylus avellana. Sono presenti nel sottobosco:Sanicula europea, Viola reichembachiana, Galium odoratum, Cardamine graeca, Primula vulgaris, Asperula taurina, Aquilegia vulgaris, Polystichum setiferum, Mycelis muralis, Ranunculus lanuginosus, Scutellaria columnae, ecc. Cambiando esposizione, a Sud-Sud-Ovest, l'orno-ostrieto assume un aspetto più termofilo e si arricchisce di elementi mediterranei. Nella Val di Castro sono presenti boschi misti, per lo più esposti a Nord. Nella zona più fresca si sviluppa una bella faggeta avviata ormai da tempo ad alto fusto. Al di fuori della faggeta pura si possono rinvenire anche alcuni esemplari secolari di castagno, forse coltivati in passato dai monaci dell'abbazia. La Valle Vite presenta pareti rocciose dove si sviluppa una vegetazione rupicola caratterizzata dalla presenza di alcune specie erbacee e da cespugli isolati o riuniti in piccoli gruppi di Quercus ilex, Phillyrea latifolia e Ficus carica. La vegetazione forestale circostante è rappresentata da un bosco ceduo dello Scutellario-Ostryetum che in più punti si arricchisce di elementi mediterranei quali: Quercus ilex, Pistacia terebinthus, Arbutus unedo, Smilax aspera, ecc.
INTERESSE BOTANICO

L’interesse fitogeografico è legato alla presenza di specie a distribuzione mediterranea in un'area interna dell'Appennino centrale e di altre piuttosto rare come Cardamine monteluccii, endemica dell’Italia
centro-meridionale e Sicilia, che nella stazione della Valle dell’Acquarella segna il limite settentrionale del
suo areale distributivo. Presenza inoltre di associazioni vegetali, non particolarmente rare, ma in buono
stato di conservazione.
UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO

Nella Val di Castro, la faggeta è in parte cedua e in parte ad alto fusto. Interessante sotto il profilo paesaggistico è il viale di grossi castagni che conduce all'abbazia. Presenza nella Valle Vite di una vecchia cava abbandonata che deturpa il paesaggio, nella quale andrebbe effettuata una opera di ripristino ambientale.

Source: http://www.ambiente.regione.marche.it/Portals/0/Ambiente/Natura/InfrastrutturaVerde/SCHEDE%20AREE%20FLORISTICHE/AFP38.pdf

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