Diario germania.doc

Equipaggio:
Luca (la bassa, fondamentale manovalanza oramai 44enne) Stefania (la splendida mente eccelsa solo 40enne) Flavio ( il cuore impavido e paziente di quasi 9 anni) Zazà (l’inesauribile canide fonte di guai da 11anni) Periodo: dal 18 Luglio a più o meno il 10 Agosto
Mezzo: Elnagh Columbia 102Ford 2005D ora El Ruidoso
Mèta: Dimenticare un inverno lungo, freddo e piovoso nel verde dell’estate tedesca. Abbiamo sbagliato obiettivo.
Km percorsi: 3825 quasi tutti sotto la pioggia
Spesa: carburante 440euro autostrade 100euro parcheggi 60 euro varie (battelli, musei, corrente e acqua) 90euro.
Non contiamo mai la spesa del mangiare o i ristoranti perché sono uscite che avremmo anche restando a casa e
comunque i prezzi sono molto in linea con quelli italiani (o almeno romani) tranne, come prevedibile, per certa
frutta o verdura.
18 Luglio 2010
Alle 18 cominciamo il viaggio che ci porterà alla scoperta del sud della Germania. L’intento di oggi è quello di percorrere più strada possibile, ma El Ruidoso, nonostante non se la cavi male, riesce a sfiorare i 100km orari solo se in discesa, con il vento a favore e le vele spiegate. Dopo una breve sosta per la cena raggiungiamo l’autogrill di BARDONECCHIA dove, dopo 410 km, alle 23.30, spegniamo le luci e buonanotte.
19 Luglio
Gli autogrill non sono mai posti silenziosi e questo non ha fatto eccezione. Alle 7 quindi sveglia, giro con la Zazzi e via. Cammina cammina, scarica, gonfia e metti gas, alle 14:30 arriviamo a quello che crediamo essere il lago di Resia e che invece è della MUTA**. Poco male. Il posto è incantevole. I parcheggi ci sono, ma non si può pernottare. Pranziamo e riposiamo al fresco(!!!). Decidiamo poi di fare una passeggiata lungolago, addentrandoci nel percorso del canneto sulla sinistra. Molto bello, ma ora vogliamo davvero vederlo il lago di Resia e il suo famoso campanile sommerso. Purtroppo c’è il pienone e non riusciamo a trovare un parcheggio. Il campanile lo ammiriamo dai finestrini del Ruidoso. Partiamo direzione Baden-Wurttemberg ovvero la regione del Lago di Costanza, attraversando l’Austria in un sol boccone. Prima del confine acquistiamo la mitica vignette per soli 7euro e 90 e grazie alla quale potremmo gironzolare sulle autostrade austriache per ben 10 giorni. Se pensiamo che arrivare fino a qui c’è costato 41,40euro, il prezzo ci sembra equo. Ci scoccia più pagare gli 8euro e 50 per attraversare il tortuoso tunnel di Bregenz. Conviene fare rifornimento appena passata la frontiera, poi i prezzi diventano simil-italiani. Il sole tramonta molto tardi e questo ci permette di apprezzare il panorama. Arriviamo tranquillamente al P1 di LINDAU**, l’unico accessibile ai camper. Dopo un breve, ma complicato calcolo fra periodo di sosta e pagamento in moneta sonante, il tutto spiegato solo in tedesco e non compreso neanche dalle ragazze autoctone, nutriamo il parchimetro con una buona manciata di monete. Il consiglio è quello di avere sempre una scorta di spiccioli perché le macchinette quasi sempre non accettano altro. Cena veloce e partenza per il tour notturno per l’isola di Lindau vera e propria. Avendo Zazà abbiamo deciso di non prendere le bici, che altrimenti sono molto utili. Affrontiamo i 2km circa che ci aspettano con un po’ di apprensione, ma confermiamo presto che Flavio è un gran camminatore e che la cura per la coxoartrosi di Zazà ha funzionato. Ipotizziamo che il buio e la penombra in cui sono immerse le stradine servano sia a rendere il tutto molto romantico e suggestivo, ma anche per scoraggiare l’invasione dei pappataci che brulicano in ogni dove! 20 Luglio
Rimpinguiamo l’avido parchimetro giusto il tempo per fare colazione e ci spostiamo a MEERSBURG**. In realtà avremmo potuto anche non farlo, non abbiamo mai visto nessuno fare dei controlli, ma non ci piace come sistema di pensiero, quindi a ciascuno le proprie scelte. Entriamo in un Lidl per fare la spesa e rimaniamo ancora una volta sconcertati dai livelli di globalizzazione cui siamo arrivati, infatti la struttura, la disposizione delle merci e quasi tutti i prodotti sono tristemente identici al Lidl vicino casa! Il parcheggio per camper di Meersburg è ben segnalato. Noi scegliamo quello più in alto, senza servizi, ma più tranquillo e all’ombra. Il caldo è torrido! Si pagano 3+3euro ogni 24 ore. Per arrivare sul Bodensee bisogna fare un gran discesone (e quindi al ritorno una erta salita) di circa 1km. Ci perdiamo tra le stradine di questa bellissima cittadina che vanta ben due castelli, finché non ce la facciamo più. Nota per chi viaggia con un cane: ogni negozio, bar o bottega ha fuori una ciotola piena d’acqua per loro. Questa civile e simpatica usanza è molto diffusa in ogni posto in cui siamo stati ed interpreta l’accettazione che c‘è verso gli animali. In Italia, da nord a sud, l’avremmo visto si o no un paio di volte.
21 Luglio
Ci svegliamo di buon mattino, insomma, verso le 9, per prendere il traghetto che ci porterà a KOSTANZ** (9,8 euro a testa per noi + 4,9 bimbo. Zazzi free). Partiamo alle 11.10 e la traversata dura una mezz’ora. La bella Costanza invita all’ozio nel suo verde intorno al lago, così, dopo aver visitato l‘Altstadt (centro storico), prendiamo possesso di un pezzettino di riva e di prato e passiamo il pomeriggio fra bagni e sole. Alle 18.10 rientriamo. La mia paranoia d’arrivare sempre un po’ prima all’imbarco dell’ultimo traghetto ci permette di salire senza problemi nonostante l’affollamento. Pian pianino c’inerpichiamo verso l’arroccato parcheggio salutando questo delizioso angolo di mondo. Acquazzone serale. E sarà il primo di una lunga, lunghissima, interminabile serie.
22 Luglio
La mèta di oggi è DONAUESCHILGER*, dove vedremo, la sorgente del bel Danubio blu. Niente di fantasmagorico, ma bello. In meno di un’ora visitiamo la Donauquelle*, ossia la fonte, e tutto il paese, giardino geologico compreso. Flavio ha dato un 10 alla fontana dei musicisti vicino il Rathaus (municipio). Bellissimo il parco dei nobili Furstenberg, con annesso museo d‘arte moderna (4euro solo gli adulti. Zazà può aspettare fuori). Peccato che la pioggia sempre più battente rovini l’incanto e la passeggiata. Raggiunto il camper al parcheggio prima della sorgente, ci spostiamo nell’area camper segnalata. Qui c’è solo una colonnina per la corrente. Pranziamo e ci riposiamo. Andiamo poi in cerca dello scarico (al ristorante prima del parcheggio girare a destra, proseguire, passare sotto un piccolo viadotto e sperare che ancora ci sia). Qui Luca da prova della sua perizia nell’uso del secchio visto che il nostro è un wc nautico e di pozzetti a terra in Germania ce ne sono davvero pochi! Abbiamo già provato i raccordi, ma non vanno. Grazie Luca. Sotto un’insistente piovasco arriviamo a FREISBURG***. Il navigatore fa il suo dovere, ma dei parcheggi suggeriti da altri camperisti non c’è traccia. Il campeggio cittadino non è comodo per chi, come noi, si muove a piedi. I tanti lavori in corso (baustelle), il traffico e la pioggia, fanno salire il malumore. Ci fermiamo, prendiamo fiato, invochiamo la forza e… oplà, una serie di ottimi parcheggi tranquilli, alberati e poco distanti dal centro, intorno a Seminariestrasse, si materializzano davanti a noi. Chiudiamo tutto, ci bardiamo per affrontare la pioggia e andiamo alla scoperta dell’ecologica Friburgo in Brisgovia, anche se il traffico è da Raccordo Anulare, non si vede un pannello solare e la raccolta dei rifiuti differenziati e non, vale solo per i residenti. 23 Luglio
La notte trascorre silenziosa e serena anche se praticamente siamo in mezzo alla strada. Riandiamo in centro e poco dopo inizia a piovere. Fortuna che la nostra guida, la Traveler del National Geographic, esordisce così: “Friburgo gode di una posizione soleggiata davvero invidiabile…“. Ci fermiamo in un localino con i tavoli fuori, ma coperti, per pranzo, poi continuiamo, noi e la pioggia. Friburgo è una città giovane, vitale e molto bella, ma se hai un cane, un bambino, non mangi a ciclo continuo e piove, tanto piove, diventa poco ospitale. Comunque teniamo duro fino le 17. Dopo siamo troppo zuppi, infreddoliti e stanchi per andare avanti. Una tazza di tè caldo e panni asciutti ci restituiscono il sorriso. Siamo passati da 35° a 17°! Fa freddo. 24 Luglio
Da ieri non ha smesso neanche 10 minuti di diluviare. Se la tosse notturna di Flavio ha mollato la presa, Luca si sveglia con la febbre alta. Chi è il sesso debole? Ricordandomi la storia del secchio e delle acque nere, saggiamente taccio. Non possiamo restare qui e poi sono due giorni che accumuliamo spazzatura in bagno e questo perché in quasi tutta la Germania il sistema dei rifiuti è porta a porta e punitivo, nel senso che più spazzatura produci, più paghi e non prevede secchioni comuni, tranne che per il vetro(=soldi), quindi ognuno chiude il proprio con catena e lucchetto. Abbiamo anche esaurito le scorte d’acqua (noi sì, il cielo no). Decido che un paesino è più adatto a noi in questo momento, così sposto tutto e tutti SCHILTACH**, saltando a piè pari le cascate di Triberg e il paese-museo di Gutach. Sosta per rifornimento cibarie e alle 13 siamo nel famoso (e a ragione) P1, in riva al fiume, gratuito e con un’ottima fontanella per l’acqua. Il posto è adeguatamente segnalato e bellissimo. Intanto però la pioggia continua e la febbre di Luca aumenta. A questo punto invoco i sacri numi protettori delle (sospirate) vacanze e guaritori dei nefasti mali, nonché una bella dose di Tachipirina. Dopo pranzo esce un pallidissimo sole, ma quanto basta perché io, bimbo e la Zazzi si possa andare a fare un giro, lasciando dormire Luca in pace. Questo paesino è incantevole, ricco di storia e di natura. Peccato però che ogni pannello esplicativo sulla vita e il lavoro nel fiume sia solo in tedesco. Infine è sera. Cena per noi e le paperelle, antibiotico per il portatore sofferente di placche e ‘notte.
25 Luglio
La febbre è scesa! Potere dell’Augmentin. Trascorriamo la mattinata calda e asciutta gironzolando per il paese. Vorremmo visitare i tre musei presenti, ma dopo aver visto quello am Markt ossia civico-etnografico, rinunciamo agli altri perché sinceramente ci abbiamo capito poco! Essendo domenica è tutto chiuso. Passiamo il resto della giornata leggendo, dormendo, dando da mangiare a tutti i pennuti e aspettando che la ripresa di Luca sia completa. Poteva andare peggio. Come buen retiro questo angolo di paradiso è l’ideale.
26 luglio
Dopo aver debellato la febbre, con piccoli strascichi di mal di gola, ci muoviamo sotto la pioggia incessante verso KARLSRUHE*. Prima però piccola sosta tecnica carico/scarico a OFFENBURG (presso la concessionaria Knuh in Drache Hacker 4). Da qualche tempo nelle città tedesche ci si può avvicinare al centro a seconda del bollino che si ha e che si ottiene alla motorizzazione in base all’età del veicolo, ma che noi non possiamo avere perché il nostro Ruidoso è del 1993. Finora c’era andata bene, ma stavolta c’imbattiamo nei temutissimi cartelli che, in modo poco sibillino, ci suggeriscono o di rinnovare il camper o di desistere dal continuare. Riusciamo ad aggirare gli ostacoli e parcheggiamo a pochi metri dalla barriera virtuale e a 2km dal centro con planimetria a ventaglio, parto della mente illuminata o malata a seconda dei gusti, di tale Karl Wilhelm, mangravio di Baden, sepolto in Marktplaz sotto una piramide (oibò), davanti al suo Schloss (castello). Ci sarebbe un’area di sosta per camper, ma è su di una strada ad alto scorrimento e decisamente lontana da tutto. Incediamo protetti dai K-way e oramai somigliamo sempre più ai personaggi dell’Eternauta. Questa città è piacevole, vagamente caotica e dalle marcate affinità con viale Ceccarini a Riccione. Comunque il solito, inesorabile nubifragio arriva e vince e così ce ne andiamo da questo posto che è sicuramente meglio di come lo ricorderemo. Approdiamo verso le 21 a WORMS**,nelle pianure del Reno, per visitare la Cattedrale di San Pietro, dove l’allegro Martin Lutero appese le sue tesi e mosse l‘avvio del Protestantesimo. Troviamo un buon parcheggio davanti i campi di hockey su prato.
27 Luglio
Nottata buona. Colazione e via, per visitare St. Peter. Anche qui dobbiamo accontentarci di vedere solo una parte della cattedrale, perché impacchettata dai lavori in corso. A dirla tutta la Germania sembra un gran cantiere a cielo aperto. Sanno bene come affrontare la crisi. Buon per loro. Passiamo la mattinata andando a zonzo per l‘Altstadt. Per pranzo ci spostiamo nell’area attrezzata segnalataci dall’ufficio informazioni turistiche, ma il posto è brutto e pervaso da un terrificante odore di gasolio. Ci spostiamo in un parcheggio vicino al Nibelungenbrucke, imponente quanto anacronistico ponte d'ingresso alla cittadina sul fiume Reno che, come dire, fa una bella lontananza. Prima di riprendere il viaggio scarichiamo nel pozzetto vicino al ristorante quasi sotto il ponte. Senza pioggia ogni posto acquista almeno 10 punti in più! Ci avviamo verso TRIER*, la celeberrima Treviri romana. La strada, nonostante i tanti baustelle, scorre rapida e rilassata. La valle della Mosella è di una bellezza poetica. Ci muoviamo direttamente verso l'area attrezzata, in riva al fiume e ben segnalata, praticamente al confine con il Lussemburgo. Questa, oltre ad essere piuttosto rumorosa (è in parte sotto un ponte stradale), è anche a 4km dal centro. Non che aTrier ci siano molte altre occasione di parcheggio, ma sono solo le 3 del pomeriggio e vorremmo vedere la Porta Nigra senza annientare bimbo e cana. Tentiamo la sorte, ci affidiamo al fantasma di Karl Marx, il più famoso figlio di Treviri e improvvisiamo un parcheggio vicino al ponte che conduce alla Porta. Andiamo a spasso fino alla chiusura dei negozi, saliamo in camper e torniamo al parcheggio di cui sopra, pronti ad una notte non delle migliori, ma per qualche strano motivo che francamente non conosciamo, ci ritroviamo in un parcheggio adiacente, di cui ignoravamo l’esistenza, più silenzioso e gratuito. Comincia a piovere. Buonanotte ai suonatori.
28 Luglio
Piove, piove, piove. Pensare che questa avrebbe dovuto essere un'estate torrida e secca! Avere costantemente i vestiti umidi e le scarpe bagnate comincia ad essere stressante, senza contare che Zazà sta per chiedere asilo politico alle isole greche! Con calma e per favore raggiungiamo BERNKASTEL-KUES***. Qui ci sono due parcheggi per i camper, uno a 1 km dal centro (9-18), l'altro più lontano (senza limiti di tempo). Scegliamo il P1, dove si paga un euro ogni ora dopo la seconda (?!!). Nutriamo il parchimetro a sufficienza per fare un bel giro in questo caratteristico paesino con le case inclinate. La consueta pioggerellina che ci accompagna da quando lasciamo El Ruidoso, si trasforma ben presto in un potente acquazzone. Ci facciamo tristezza da soli per quanto siamo bagnati nonostante K-Way e ombrello. Zazà, con il suo elegantissimo impermeabile nero che ben si abbina al suo manto, viene fotografata più o meno dal 70% delle persone che incrociamo. In effetti è l'unico cane "vestito", ma ha la coxoartrosi e poi sfidiamo chiunque a convivere in 10mq con un ammasso di peli da 35kg bagnato e fangoso! Ci consoliamo con tre meravigliose fette di torta e tre tortini a vari e goduriosi gusti. I dolci ipercalorici sono una vera specialità teutonica. L'errore della giornata è stato lasciare questo incantevole posto per andare a COCHEM, dove arriviamo stanchi e annoiati dal continuo persistere del mal tempo. Sembra che tutti i possessori di automobili, moto e camper, si siano dati appuntamento qui. Dopo un'ora di ricerca e attesa, non riusciamo a trovare neanche uno straccio di buco per fermarci. Che fare? La tappa successive avrebbe dovuto essere Burg Eltz per un bel trekking, ma con questo tempo è improponibile. Non era in programma, ma optiamo per LIMBERG**, allettati dalla storia del suo Duomo. Qui non c'è nulla di riservato ai camper, ma neanche divieti specifici, così dopo qualche giretto, troviamo un buon posto vicino al parco giochi, di lato al fiume Lahn, sotto (di lato) al ponte che porta in città. Esce un pallidissimo sole, ma una manna per Flavio che può scaricare le tensioni della giornata giocando con un gruppo di bambini turco-tedeschi. Poi ci concediamo un giro in centro. C'è una parte più storica ed una più moderna, ma entrambe molto piacevoli. Peccato che siamo ridotti come tre reduci da un addestramento nella foresta pluviale, altrimenti saremmo rimasti volentieri fuori a cena.
29 Luglio
Oggi andiamo a visitare il Dom (duomo) dalle sette torri. Saliamo per le irte stradine e raggiungiamo il piazzale da cui si gode una vista fantastica. Appena mettiamo piede in chiesa viene giù il diluvio universale con grande sgomento della povera Zazà che ci aspettava fuori allo scoperto. Usciamo anche noi per solidarietà. Compriamo un altro ombrello e smette di piovere! Basta con la cultura, si fa shopping!! Prima però pranzo da Northsee, una sorta di fast food di solo pesce che ci piace tanto. Ognuno ha le proprie perversioni. Nel pomeriggio, ligi alla promessa di riportare Flavio al parchetto, torniamo al camper. Loro vanno mentre io ne approfitto per rivedere il proseguo del tour, eliminando tutti quei posti che prevedevano lunghe passeggiate nella natura. Aggiungo ASCHAFFENBURG**, la città più a nord-ovest della Baviera. Dalle nostre (poche) informazioni ci risulta un'area attrezzata in Morswiesenstrasse, a 3km dallo Schloss Johannesburg, di fatto il zentrum (centro città). Andiamo lì. Per la gioia di Luca il pozzetto è a griglia. Il secchiello riposa. Un simpatico signore spuntato dal nulla c'informa che esiste un'altra area molto, ma molto più bella e prossima al centro, in Grossostheimerstrasse, gratuita, corrente a pagamento senza altri servizi. Ha ragione, solo il fiume Main ci separa dal cuore della città. Il parcheggio sterrato è ora ridotto ad un mare di fango, ma all'asciutto deve essere un posto incantevole, molto adatto a chi ha bambini e animali. Fuori sono 13°. "O sole mio, stà infronte a me." 30 Luglio
Nottata di pioggia. Alle 3.30 veniamo svegliati da un botto fortissimo sotto il camper. A provocarlo sono stati tre enormi conigli che zampettano felici nella melma. Zazà, in netta minoranza, fa finta di nulla e giudiziosamente si rimette a dormire. La mattina è calda ed assolata. Evviva! Bello il castello, ottimi i dolci, pessime le pizzette, ma c'era d'aspettarselo. Sosta ludica lungo il fiume, in un parco multiaccessoriato meraviglioso, ma l'attenzione per i bambini da queste parti è un imperativo. Ripiove, notevolmente. Rientriamo in camper. Qui il nostro compito l'abbiamo svolto. Decidiamo di spostarci a OCHSENFURT*. Parcheggiamo nell'area segnalata, sempre sul fiume in genere a pagamento, ma in questo periodo gratuita per via dei lavori in corso. Il posto è carino, forse meglio se ci fosse un poco più di vita. A dir la verità il tutto è monotono, ma probabilmente siamo noi depressi. Abbiamo l'eccezionale permesso di portare Zazà lungo le mura in occasione della festa del vino, ma siamo birrai e birraioli, quindi ringraziamo, approfittiamo del permesso, ma decliniamo l'invito a degustare vini. italiani. 31 Luglio
Zazà si sveglia con un bel otoematoma all'orecchia sinistra. Questo è un grande guaio. Veloce consulto con le sue dottoresse a Roma e rapida decisione d'intervenire il prima possibile. Lasciamo il parcheggio tristi e sconsolati, anche perché finalmente c'è il sole. Andiamo a ROTHENBURG OB DER TAUBER*** sperando di trovare lì o lungo la strada un veterinario. Parcheggiamo nel segnalato e comodo P2 (10euro per 24ore-cs,servizi igienici, corrente a consumo). Cerchiamo un medico, ma nella centrale Apotheke (farmacia) ci dicono che non ci sono veterinari ne lì, né nelle vicinanze, forse un loro amico… insomma, niente. Ci consola che Zazà, che ha già subito due interventi chirurgici seri alla parte destra, sia di ottimo umore, infatti non fa altro che cercare di ravagnare i milioni di briciole prodotte dalle Ballen, una sorta di impasto di frappe o chiacchiere , tipico dolce di carnevale, fritto in forma di palla di 12-15cm, semplice o ricoperto di ogni cosa uno possa immaginare. Alle 17 però intuiamoche non si può più aspettare. L'orecchio della Zazzi continua a gonfiarsi e siccome non abbiamo trovato nessuno, intanto lo siringheremo noi, prima che si debba incidere e ricucire. Il sollievo e la remissione con cui affronta l’agoci convince che abbiamo fatto bene. Passiamo il resto del pomeriggio coccolando la cagnona, ma soprattutto sopportando lo stereo del vicino che ci assorda con la peggior musica country che si sia mai sentita in questo e nell'altro emisfero. Dopo cena, viste le ottime condizioni di Zazzi e del clima, decidiamo per un'intrepida passeggiata notturna sui 2km di camminamenti sulle mura che circondano il borgo medioevale. Chiaramente dimentichiamo la torcia, ma questo particolare ha reso il tutto molto più divertente e suggestivo. o almeno questo è quello che ci siamo detti per non sentirci completamente idioti.
Bollettino medico: Zazà sta meglio, non benissimo, ma sicuramente meglio. La situazione è accettabile. Se peggiora si torna a casa. Andiamo in centro a fare qualche acquisto e ci regaliamo un momento di ozio nella piazza del Rathaus dove ogni ora, dall‘orologio dell‘illustre palazzo, spuntano il generale Tilly, l‘odioso militare imperiale che nel 1631, durante la Guerra dei Trent’anni, voleva radere al suolo la cittadina, rea d‘essere contraria all‘invasione (strano,eh?!!) e il borgomastro Nush, nella rievocazione storica della Meistertrunk (bevuta magistrale). La sfida tra i due avrebbe visto vincitore l’ex sindaco se questo fosse riuscito a finire in un sol colpo un humpen (boccale da tre litri e un quarto) di vino locale. Ce la fece, anche se andò in coma etilico per tre giorni. Questa competizione la dice lunga sull’intelligenza umana in ogni tempo e latitudine. Nonostante sia domenica qui c'è un gran fermento. Negozi aperti, botteghe piene, pasticcerie prese d'assalto. La fanno da padroni i negozi-museo sul tema del Natale. Questa contraddizione fra antico e moderno, fra turistico e tradizionale, tra folcloristico e autentico, rende questo posto davvero speciale. Nel pomeriggio ci rechiamo a BAMBERG***. Il parchimetro del parking ride sulla Rheim Mein-Donau Damm ci chiede un euro per 24ore in teoria non rinnovabili. La temperatura si è alzata notevolmente, in maniera quasi fastidiosa. Non ci sta bene niente! Pensiamo di sgranchirci le gambe con una piccola camminata lungo il fiume, invece arriviamo fino in centro e lo giriamo quasi tutto, godendo del clima e della ricca architettura di questa gran bella cittadina. Cena in camper. Notifica del miglioramento zazziano. Rovescio notturno da guinnes dei primati, quasi un’alluvione visto che avevo lasciato l’oblò aperto! Ci svegliamo sotto un cielo plumbeo, ma così è e ce ne faremo una ragione!! Ci organizziamo per contrastare ogni infausto evento climatico e facciamo bene. Bardati come dei marinai durante una tempesta perfetta, riusciamo ad apprezzare la parte antica di Bamberg, fingendo di non sentire freddo e pioggia. In tarda mattinata il tempo migliora tanto che Flaz ed io convinciamo lo scettico (o forse solo lungimirante) Luca a prendere un battello che girovaga per i canali. Le scarne spiegazioni date dal capitano sono in tedesco, anche gli avvisi di attenzione ai ponti bassi e secondo noi qualcuno una bella botta prima o poi la da. Dopo i primi entusiasmanti 10 minuti, proseguiamo costeggiando discariche, fabbriche e sfasciacarrozze, il tutto per altri poco esaltanti 70 minuti e la cifra di 18 euro, (7 noi 4 Flavio gratis Zazà). Il momento clou è stato l’ascensore per il battello, una sorta di sistema tra chiuse e canali che permette alle imbarcazioni di passare attraverso i vari piani dei fiumi. Finita la gita continuiamo a ciondolare per vie e ponticelli, lasciandoci affascinare dalla particolare urbanistica di Bamberga, sintetizzata straordinariamente nell’Altes Rathaus (Vecchio Municipio), non mancando di prenderci una birra, l’antica e fumosa Schlenkerla, in Domenikanstrasse, in quella che è una delle più antiche gasthof (taverne) tedesche. Gironzolando qua e là scopriamo una piazzetta dove i giochi per i bambini hanno per tema i fiumi della Germania. Va da se che trascorriamo il resto della giornata qui, fino al momento di ritornare al Ruidoso, appena in tempo prima che il cielo si apra lasciando cadere ancora tanta, ma tanta acqua.
Non ha smesso un minuto di piovere. Non ha senso stare qui e quindi andiamo a visitare l’antica abbazia di VIERZEHNHEILINGEN* (che solo a pronunciarla ci si merita un premio) e forse quella di Binz,poi decidiamo di no perché… perché no. Il brutto tempo rende i 60 km percorsi lunghi e monotoni. Parcheggiamo il più vicino possibile, ma bisogna fare un po’ di strada a piedi. Nonostante le protezioni, arriviamo fradici di fronte all’altare dei Quattordici Santi. La sfida è riconoscerli perché i pannelli informativi sono solo in tedesco (si vede che in questo siamo polemici?). Alle 14 fa bella mostra di sé un raggio di sole. Andiamo a LICHTENFELS* per pranzare. Vorremmo proseguire per Coburg, ma un ponte di 3,10 metri ce lo impedisce. Ci proviamo per una mezz’ora, ma non c’è verso d’aggirarlo. Il nostro navigatore rassegna le dimissioni, non ci sono indicazioni a terra e prendiamo tutto questo come un segno del destino puntando la prua verso BAYREUTH*, città del giovane Wagner. Piove. Qui più o meno tutti i parcheggi hanno uno o due posti per i camper, ma non si può sostare per più di due ore (1 euro). Il limite consentito ci spinge ad interrogarci sulle stravaganti decisioni di molti sindaci tedeschi e no. In centro ci sono un’infinità di baustelle, i musei chiudono tutti presto ed il bellissimo parco è in gran parte trasformato in palude. Lasciamo con pochi rimpianti la città della musica e ci muoviamo verso Ingolstadt, ma strada facendo ci lasciamo attrarre da un pannello autostradale che indica BEILNGRIES** come historiale standt (città storica). Quando deviamo sono le 20:30. Questa è stata una felice intuizione! Il tempo è clemente e, dopo aver cenato, facciamo quattro passi. Peccato non ci sia nessuna area attrezzata o parcheggio per i camper, ma visto lo stile di questo paesino, l’alto numero di alberghi, pensioni e ristoranti, sorge il dubbio che sia fatto apposta. Non c’è però nessun specifico divieto e noi si dorme qui.
Alle 8:30 ci sono 16°. Passeggiamo lungo il Main-Donau Kanal, che come si evince dal nome è un lungo canale che unisce il Main al Donau. Sosta flaviesca al parco giochi davvero ben costruito. Nel pomeriggio raggiungiamo INGOLSTADT*, patria dell’Audi. In realtà ci serve la sua area sosta. La periferia è sconsolatamente industriale, ma il zentrum si rivela ben tenuto e gradevole. Parcheggiamo nel Parking Allenband, correttamente segnalato, a soli 600 mt dal centro, con corrente gratuita e acqua a pagamento, vicino un bel parco con annesso parco giochi e accanto ad una piscina con attrazioni e prezzi popolari. La sosta si paga o a ore o 3euro 24ore, gratuito dalle 18 alle 8. Usciamo a fare un giro. Nulla di straordinario, ma questa località è davvero accogliente. Paghiamo dazio alle voglie di Flavio fermandoci ai giochi installati in ogni dove. Senza pioggia è tutto tanto più bello! Dura poco. Alle 22… piove!! Nonostante danze del sole, invocazioni divine e riti scaramantici, il tempo fa piangere anche se stesso. Salta così la tanto sospirata puntata in piscina. Flavio si consola con l’idea di visitare la grotta dei pipistrelli (non la troveremo ne all’andata ne al ritorno) di strada andando a visitare il KLOSTER WELTENBURG**, ovvero il più antico monastero della Baviera che produce birra dal VII secolo. Certo che frati e monaci sapevano come alleviare il peso della vita terrena! Bisogna percorrere circa un chilometro fra il parcheggio (3euro e non ci si pernotta) e l’abbazia ed è una bellissima passeggiata soprattutto (supponiamo) col bel tempo. Le gole del Danau costringono il fiume a restringersi all’interno di un canale delimitato da spettacolari boschi che meriterebbero una visita molto più accurata. L’attesa visita al più antico birrificio di convento ora museo, è gratis per noi perché con spiegazioni solo in tedesco (onestà teutonica).
Purtroppo però delude molto il mastro birraio Luca, produttore artigianale della birra “Non dal Luppolo” dal 2005.
Sperava di carpire arcani segreti, o almeno di vedere qualcosa di più di un filmato teutonico sulla vita dei novizi! La barocchissima chiesa invece affascina Flaz, soprattutto la maestosa statua di S. Giorgio e il Drago. Dopo un meritato, nonché necessario riposino post-pranzo, ma soprattutto post-birra alla gasthof dell’abbazia, decidiamo di tornare a Ingolstadt sperando in un ravvedimento delle condizioni meteorologiche per un tuffo in piscina. La delusione di bimbo per la mancata visita ai pipistrelli si attenua quando ci fermiamo alla Kuchlbauer Turmes**, una bizzarra costruzione a metà fra le architetture di Gaudì e l’effetto psichedelico dell’LSD, il tutto amalgamato dal culto della birra o meglio dei suoi recipienti, bottiglie e boccali. Insomma, non che ci abbiamo capito molto (come al solito spiegazioni solo in tedesco e non è colpa nostra se tutti parlano in inglese, ma nessuno sa scriverci), ma quello che abbiamo visto ci ha divertito molto. Continuiamo in allegria comprando svariate qualità di birra. Serata al parcheggio cercando di far asciugare i vestiti senza usare la stufa, momentaneamente fuori uso per dare spazio a Zazà.
Come pensate ci siamo svegliati? A) con il sole B) con gli uccellini C)sotto la pioggia . Se avete risposto C siete pessimisti, ma realisti. Stiamo a 48 ore di pioggia di fatto ininterrotta. Basta. Si torna a casa. Non tutta una tirata, ma iniziamo il rientro saltando Monaco e i suoi laghi. Scarichiamo a secchielli (e sotto la pioggia o la prendi a ridere o piangi), paghiamo 2 euro di parcheggio e ci dirigiamo ad ANDECHS**, famosa ed antichissima abbazia dove si producono ben 7 tipi di birra! Chi offre di più? Chiudiamo in bellezza le nostre visite alle abbazie/birrifici. Dopo averci messo 2 ore per percorrere 65km causa strada sdrucciolevole e frotte di camionisti sull’orlo di una crisi di nervi, giungiamo al parcheggio dove, per la cronaca, non si potrebbe più dormire. La chiesa è suggestiva, il tutto è molto bello, ma il nostro obiettivo è la gasthof!! Ordiniamo senza vergogna 2 stinchi di maiale alla birra, 1 fetta gigante di una specie di prosciutto arrosto, 1 brezel, 2 insalate di patate, 2 meravigliose birre e una pinta di succo di mela per lo gnomo, il tutto per 40 euro. Come hanno simpaticamente sottolineato i nostri vicini di tavolo tedeschi, non ce la potevamo fare. Bastava la metà, ma forse lo sapevano già e così ci forniscono il necessario per portare via il resto. Ritorno in camper nuotando. Smaltimento del pranzo tramite letargo e via, verso GARMISH-PARTENKIRCHEN** praticamente al confine con l‘Austria. I parcheggi dedicati ai camper sono resi inagibili dai lavori in corso. Ne troviamo uno un po’ defilato nelle stradine attorno il centro e ce ne andiamo in giro. Nonostante sia tardi i negozi sono ancora aperti. Una vera rarità da queste parti. Dopo le 20 la temperatura è di 8°. Stamattina, per portare fuori Zazà, ho preso in prestito il giaccone invernale che Luca si è comprato a Bamberga. Credo mi abbia salvata dall’ibernazione. Neanche la cana ha voglia di farsi un giro. Torniamo subito dentro, accolte da un tè fumante! Facciamo le ultime spese, fra cui un gavone di birre e si parte. Decidiamo per il Fernpass e la sua discesa al 16%. Fa più paura a dirla che farla. In Austria percorriamo solo statali, ma quella del Brennero è chiusa. Possiamo prendere l’autostrada senza pagare la vignette. Valicate le Alpi, VIPITENO** ci accoglie con un caldo sole.
Da qui fino al rientro abbiamo sempre goduto di un ottimo tempo. Rientrati a casa ci hanno confermato che quest’estate, in tutto il Nord Europa, il tempo è stato pessimo in maniera anomala. Noi abbiamo percorso quasi 4000 km rincorrendo il cielo sereno. Alcuni di questi chilometri sono stati facili, altri meno, ma tutti ci hanno portato un carico di esperienza, umana e come viaggiatori, che non avremmo avuto in un albergo 5 stelle. Abbiamo visto panorami meravigliosi, mangiato dolci deliziosi e, soprattutto, abbiamo conosciuto una cultura tanto vicina a noi quanto diversa. Spesso la gentilezza e l’onestà delle persone ha reso questo difficile viaggio più gradito. Abbiamo lasciato indietro troppe cose per non tornarci ancora. Magari prima facciamo asciugare bene bene scarpe e calzini! Questo diario vuole essere un’integrazione alle guide turistiche, cercando di dare indicazioni utili a chi viaggia in camper. Per questo abbiamo glissato sulle notizie storico-culturale dei vari siti. Speriamo possiate trovarci qualcosa d’utile, com’è successo a noi con il diario di altri camperisti. Come avrete intuito gli asterischi indicano quanto un posto ci sia piaciuto o no, ma è pur sempre un giudizio personale spesso dettato dalle condizioni atmosferiche e dalla stanchezza. Quasi tutti i paesi hanno un ufficio turistico, ma bisogna cogliere l’attimo perché generalmente aprono tardi, fanno pausa pranzo e chiudono presto. Se avete bisogno di qualche altro dettaglio la nostra e-mail è flazaza chiocciola gmail.com. Ci sia sempre, per tutti voi, buona strada. Ah, un’ultima cosa: se viaggiate con un cane la Germania è il posto che fa per voi (passaporto europeo e vaccinazione antirabbica).

Source: http://www.camperonline.it/diari/userfiles/2317_diario%20germania.pdf

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Pre-operative Instructions:  Do not eat or drink anything after midnight the night before your surgery.  Please discontinue aspirin five days prior to your surgery when possible to minimize  Please discontinue the use of anti-inflammatory medicines such as Motrin®, Aleve®, Advil®, and Ibuprofen 10 days before your surgery, if possible, to minimize bleeding.  You may take

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Valid as from the academic year 2011-2012Medical and therapeutic interventions in children with neurologic disorders Course size (nominal values; actual values may depend on programme) Credits 9.0 Study time 270.0 h Contact hrs Course offerings and teaching methods in academic year 2011-2012 Lecturers in academic year 2011-2012 Offered in the following programmes in 2011-20

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